top of page

ArtVerona 2025: Nuove Frontiere dell’Arte Contemporanea

  • teodorare
  • 9 ott
  • Tempo di lettura: 3 min
ree

La ventesima edizione di ArtVerona, svoltasi dal 10 al 12 ottobre 2025 nei padiglioni 11 e 12 di Veronafiere, ha celebrato due decenni di crescita e trasformazione, proponendo una riflessione curatoriale che ha messo al centro i temi della "Conversazione" e della "Scrittura". Questi concetti hanno guidato ogni aspetto della manifestazione, dall’interazione tra le opere alle nuove modalità di comunicazione artistica. Sotto la direzione artistica di Laura Lamonea, ArtVerona si è rinnovata, diventando un punto di incontro profondo tra la città di Verona, le gallerie e le istituzioni culturali locali, creando un evento che ha trasformato la fiera in una vera e propria piattaforma di discussione. La fiera ha saputo intrecciare la tradizione storica con la ricerca contemporanea, offrendo uno spazio dove artisti, collezionisti, curatori e pubblico si sono confrontati sul futuro dell’arte.

Una delle novità più significative di questa edizione è stata l’introduzione di nuove sezioni tematiche che hanno dato vita a un dialogo continuo tra le diverse espressioni artistiche. Il Padiglione 11, tradizionalmente dedicato all'arte del Novecento, ha ospitato due sezioni di grande rilievo: Pittura ORA, curata da Leonardo Regano, che ha esplorato la pittura e il disegno contemporaneo, e Effetto Sauna, curata dalla stessa Lamonea, che ha messo a confronto artisti affermati con giovani talenti non ancora rappresentati nel mercato. Nel contempo, il Padiglione 12 ha visto il debutto di Steps, a cura di Giulia Civardi, una sezione dedicata alle giovani gallerie e agli spazi sperimentali, e di Video? Avete detto video?, curata da Élisa Ganivet e Laura Lamonea, che ha esplorato il linguaggio delle immagini in movimento.

In questa edizione, ArtVerona ha risposto alla crescente globalizzazione dell’arte offrendo spazi dedicati a forme artistiche più marginali nei contesti fieristici tradizionali, come la video performance. L’integrazione di questi linguaggi ha permesso al pubblico di entrare in contatto con una pluralità di proposte artistiche, fino a quel momento trascurate in altre manifestazioni fieristiche. Una delle sezioni più apprezzate è stata proprio quella dedicata al video e alla performance, che ha trasformato il centro del Padiglione 12 in uno spazio innovativo per accogliere proposte artistiche internazionali.

Tra le gallerie che si sono distinte non solo per la qualità delle opere esposte, ma anche per l’originalità dell’allestimento, Madeinartgallery ha proposto un interessante mix di arte tradizionale e contemporanea, mettendo in luce il lavoro di Chen Wenling, le cui sculture hanno creato un forte contrasto tra l’antico e il moderno, tra la tradizione cinese e il linguaggio globale. Anche Paci Contemporary ha presentato opere di grande valore, tra cui quelle di Michal Macku, che ha saputo indagare la condizione umana con immagini fotografiche forti e evocative. Zamagni Arte ha proposto una selezione di sculture concettuali, presentando artisti come Stefano Ronchi e Angelo Brugnera, che hanno esplorato la relazione tra scultura e installazione. Altra presenza di rilievo è stata quella di Jan Fabre, esposto da Mucciaccia Gallery, con un corpus di opere che continuano la sua ricerca sulla figura umana, simbolo di trasformazione e potenza. Infine, Federico Severino, presentato da Quam Gallery, ha affascinato il pubblico con le sue installazioni scultoree che indagano la relazione tra spazio, luce e materia.

Tra i progetti speciali, il più rilevante è stato PRIMA, un'area dedicata ai giovanissimi artisti, realizzata in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Verona e con Contemporalis - Association Amis Art Contemporain France - Italie. Questo progetto ha dato visibilità a giovani talenti provenienti dalle scuole d'arte francesi, creando un’importante piattaforma di scambio internazionale che ha arricchito ulteriormente l’offerta della fiera.

Nonostante l’eccellente livello espositivo di molte gallerie, alcuni stand hanno mostrato delle disomogeneità nell’approccio curatoriale, con esposizioni che hanno messo in discussione la funzione della galleria come mediatore tra l’artista e il pubblico. In alcuni casi, la presentazione delle opere è risultata superficiale, con pratiche che hanno ridotto le opere a prodotti anonimi, privi di una chiara identità. La scelta di presentare alcuni lavori senza indicare chiaramente l’artista, o di firmare le opere in modo poco chiaro, ha oscurato il valore e la paternità delle creazioni, compromettendo il rapporto tra pubblico e artista.

Concludendo, ArtVerona 2025 ha saputo bilanciare perfettamente la celebrazione della tradizione con l’esplorazione delle nuove frontiere dell’arte contemporanea. La fiera ha offerto uno spazio di riflessione sul ruolo delle gallerie e degli artisti nel mediare l’arte tra produzione e pubblico, consolidando la sua posizione di punto di riferimento imprescindibile nel panorama internazionale dell'arte. L’edizione di quest’anno ha ribadito, ancora una volta, la centralità di ArtVerona come evento fondamentale per tutti gli appassionati e professionisti del settore.

bottom of page