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Keisuke Matsuoka. Le forme dell’umanità

  • teodorare
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min
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Al Mattatoio di Roma è aperta  “Keisuke Matsuoka. Le forme dell’umanità” , una grande mostra a cura di Tomoko Asada dedicata all’intensa ricerca dello scultore giapponese Keisuke Matsuoka, tra le voci più originali e radicali della scena artistica contemporanea orientale. L’esposizione, visitabile dal 12 novembre 2025 all’11 gennaio 2026.

La mostra presenta un nucleo di opere e installazioni che indagano l’immagine di un “essere umano universale”, tema centrale nella poetica di Matsuoka. La sua ricerca, nata da una riflessione profondamente radicata nella spiritualità e nel pensiero orientale, si è evoluta negli anni attraverso esperienze personali e collettive, tra cui il dramma dello tsunami del 2011, che ha segnato in modo indelebile la sua visione dell’arte e della vita. Da quell’evento, Matsuoka ha maturato una consapevolezza nuova dell’impermanenza e della fragilità dell’esistenza, che si riflette nella costante tensione delle sue opere tra distruzione e rinascita, assenza e presenza, forma e dissoluzione.

Al Mattatoio, l’artista non si limita a esporre, ma trasforma lo spazio: le pareti, le luci e i vuoti diventano parte integrante dell’opera, accogliendo sculture e installazioni che sembrano emergere organicamente dall’ambiente, come presenze vive e mutevoli. Le superfici dialogano con la materia, la luce taglia e rivela, mentre il pubblico è invitato a muoversi dentro un paesaggio che muta con la percezione. In questa dimensione immersiva, lo spazio stesso diviene corpo, memoria e proiezione di un’umanità plurale.

Il lavoro di Matsuoka tenta di rintracciare, da un punto di vista morfologico, antropologico, culturale e spirituale, i fili invisibili che uniscono tutti gli uomini, oltre le barriere di genere, etnia o provenienza. Da anni l’artista riflette anche sulla condizione migrante, che considera una forma estrema e autentica di identità contemporanea. Avendo vissuto e lavorato in contesti diversi, Matsuoka riconosce nell’esperienza dell’emigrazione non solo un movimento geografico, ma un processo di trasformazione culturale e interiore, dove l’individuo si reinventa costantemente nel rapporto con l’altro. La scelta di Roma come tappa fondamentale del suo percorso non è casuale: Matsuoka si misura qui con una città dove storia, stratificazione e identità si fondono da millenni, e dove la presenza di culture differenti ha generato un tessuto simbolico unico. L’artista dichiara il desiderio di “dialogare con la cultura romana”, riconoscendola come una delle espressioni più antiche dell’umanità collettiva, un laboratorio vivente di convivenza e di metamorfosi.

Attraverso sculture frammentate e ricomposte, grandi installazioni e interventi sulle pareti, Matsuoka modella la materia come fosse una lingua arcaica. Vetri, cere, terre bianche e nere, polveri di ferro e titanio si fondono e si annullano per poi riemergere, attratti da forze magnetiche e da una tensione primordiale verso nuove forme. Anche quando lavora il legno in purezza, l’artista ricerca un equilibrio ossessivo tra costruzione e distruzione, evocando il continuo fluire della natura e delle identità umane.

Le opere di Keisuke Matsuoka si pongono come specchi dell’esistenza: ci osservano e ci interrogano con una domanda semplice e universale — che cos’è l’essere umano? In questa ricerca, l’arte diventa luogo di incontro tra culture, spiritualità e materia, un ponte tra Oriente e Occidente che invita a riflettere sulla condizione umana nel mondo contemporaneo.

L’ingresso alla mostra è gratuito e consentito dal martedì alla domenica, dalle 11.00 alle 20.00, con ultimo accesso un’ora prima della chiusura. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina dedicata del Mattatoio di Roma.

 

Isabelle Rougeot

 

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